La Primavera di Botticelli, il bosco sacro è fiorito
Videolezione interattiva
Esercizio di grammatica
Francesca: Ancora agli Uffizi! Questa volta siamo qui per scoprire la Primavera di Botticelli. Qualche incontro fa abbiamo già parlato della Nascita di Venere e ne siamo rimasti incantati e ci eravamo ripromessi di ritornarci su.
Timo: Infatti! Avevamo anche fissato un appuntamento, ci piaceva l’idea di continuare a parlare della famiglia dei Medici e di Venere ed eccoci qui!

Francesca: Prima di pensare al significato dell’opera faccio una breve descrizione che ci aiuterà a entrare meglio dentro i suoi significati.
Timo: Sì, mi sembra una buona idea!
Francesca: Inizio a leggere l’opera da destra a sinistra: da un bosco ombroso arriva il dio del vento Zefiro che abbraccia la ninfa Clori, che da questa stretta appassionata, si trasformerà in Flora, la dea della Primavera, che sorridente vestita di un abito fiorato distribuisce rose sul prato. Infatti la presenza di questa bellissima divinità dà il titolo all’intera opera. Al centro ci sono le tre Grazie, che ballano una danza armoniosa. A sinistra c’è Mercurio, il messaggero degli dei, che tiene lontane le nubi con uno strumento che si chiama caduceo. Al centro della scena, Venere è bellissima, è vestita in modo elegante e curato, sembra che sia lei a dirigere l’intero movimento dei personaggi.
Timo: La presenza di questa donna non passa inosservata. Venere che è la dea della bellezza e dell’amore è al centro e sulla sua testa vola Cupido. Il piccolo dio dell’amore tiene in mano l’arco e le frecce ed è pronto a lanciarne una per fare innamorare qualcuno.
Francesca: Gli occhi di chi osserva il quadro si posano su tantissimi particolari dei personaggi e dell’ambiente naturale in cui questi si muovono, in cui sono attori. Botticelli sceglie di decorare il prato con un’infinità di fiori e di creare un bosco sacro: è un bosco magico pieno di significati simbolici.
Timo: Si tratta di fiori che esistevano davvero o vengono dalla sua fantasia?
Francesca: Gli studiosi dell’opera hanno trovato oltre cinquecento specie vegetali, tra fiori, piante e frutti, si tratta di un vero catalogo di botanica, un campionario di varietà dei boschi e dei prati che circondavano la città di Firenze. È dimostrato che anche la scelta delle piante non sia stata casuale, anzi che facesse parte di un avanzato programma di celebrazione della città e dei suoi signori, i Medici.

Timo: Guardiamo il dettaglio a destra: un nastro di fiori esce dalla bocca di Clori e finisce sul vestito di Flora. L’abito della dea della primavera compete con la bellezza e ricchezza del prato. La dea prende con le sue mani le rose che tiene nel vestito e le sparge con generosità mentre cammina.
Francesca: Questo quadro è una festa di colori e di profumi! Guarda in alto nella scena, li riconosci? Cosa pende dai rami?

Timo: Cosa intendi i fiori o i frutti?
Francesca: Mi riferisco a entrambi, fiori e frutti. Il bosco della scena è pieno di alberi di arancio, puoi riconoscere i frutti e anche la zagara, il profumatissimo fiore che si apre proprio in primavera.
Timo: C’è un legame simbolico tra questo frutto e i Medici?
Francesca: Sì, tanti storici dell’arte lo hanno spiegato. Alcuni sostengono che le arance, che sono rotonde e dorate, siano un rimando alle palle che decorano lo stemma della famiglia, altri invece ritengono che il nome latino di questo albero , noto come “citrus medica”, consentisse un legame immediato al nome illustre della famiglia.
Timo: I Medici si dimostrano con quest’opera ancora una volta uomini di buon gusto e anche di grande capacità politica e propagandistica. Botticelli ha creato un altro manifesto della loro grandezza.
Immagini
Primavera Di Sandro Botticelli – http://www.googleartproject.com/collection/uffizi-gallery/artwork/la-primavera-spring-botticelli-filipepi/331460/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7963136