Emilio Vedova Scontro di situazioni n. 4
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Emilio Vedova, la visione e il gesto creativo

Francesca: Leggevamo qualche tempo fa un libro di psicoanalisi dell’arte e ci siamo soffermati a riflettere e a meravigliarci della forza e del colore delle opere di Emilio Vedova, grande arcinoto  pittore veneziano dell’informale.

Ritratto del pittore

Timo: Spieghiamo ai nostri amici che cos’è l’informale?

Francesca: L’informale è una corrente artistica dell’arte astratta che abbiamo in Europa e in Italia dopo la Seconda guerra mondiale: per gli artisti, scultori pittori,   quello che è importante è lasciare la realtà quotidiana con  le sue figure, gli esseri viventi, gli oggetti e dedicarsi all’arte che nasce dalla materia e dal gesto.

Timo: Sapete, abbiamo pensato proprio a Emilio Vedova perché Ci piaceva la forza della pennellata, la scelta dei colori, ma soprattutto il gesto, la fisicità, la sua ipersensibilità che esprimeva quando dipingeva.

Emilio Vedova, Assurdo diario di Berlino, 1964

Francesca: I critici dicono che creasse con tutto il corpo, i pennelli ne erano estensioni al servizio della sua mente della sua immaginazione informale, libera, superespressiva, trasgressiva ed esistenziale. Ci sono anche alcuni dei suoi ritratti che lo mostrano  così: tutto dipinto, colorato come le sue opere, coinvolto attore davanti alla sua tela.

Timo: Durante la nostra lettura mi aveva colpito il rapporto con la città di Venezia che non ha mai abbandonato.

Francesca : Emilio Vedova è nato a Venezia nel 1919 e morto a Venezia il 25 ottobre 2006 e rimane legato alla città per tutta la vita. Vedova è un vero pittore ve-ne-zia- no! Nelle interviste e nei suoi scritti autobiografici, sottolinea l’importanza della vista sull’acqua, dal suo studio in via dei Carminati, ne era stracontento.

Timo: Per Emilio Vedova era importante dialogare con la città, con i colori delle sue calli  e del mare, ma ha creato anche un rapporto profondo con artisti del passato per esempio con Tintoretto.

Francesca: I rossi, i blu, i gialli, i neri, i bianchi  ripresi dal grande pittore del Cinquecento si trasformano sulla tela di Vedova in forme più libere, espressive, modificate dal suo immaginario visionario.

Emilio Vedova, La moltiplicazione dei pani e dei pesci (da Tintoretto), 1942, Museo Novecento a Firenze

Spesso raccontava  di quando era un giovane studente dell’Accademia delle Belle Arti e passava ore a ricopiare le  opere di Jacopo Tintoretto nelle della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, era iperimpegnato in questo lavoro. Ha preso molto dell’energia vitale dei personaggi, dei colori caldi e delle ombre e delle luci teatrali.

Timo: Vedova aveva iniziato a dipingere da autodidatta e un momento molto importante per il maestro è stato quando  nel 1947, a Venezia al ristorante dell’Angelo, un noto ritrovo per artisti, si è imbattuto nella collezionista americana Peggy Guggenheim; lei  che è stata così importante per Vedova e per i pittori emergenti a Venezia.

Francesca: Ricordi l’episodio del colpo di spazzolone? Quel lampo di genio per liberare lo spirito…

Emilio Vedova, Senza titolo (prova impossibile), 1985, Collezione Mosaici Moderni della Pinacoteca di Ravenna

Timo: Certo! Vedova è stato anche un maestro di altri giovani artisti all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Quando qualcuno di loro viveva il blocco creativo davanti alla tela, allora, Vedova che faceva? Prendeva un grosso pennello o uno spazzolone e iniziava a sporcarla, con una macchia di colore, un violento colpo cromatico. Era strafelice di iniziare così! Creava  con il suo gesto un principio, un piccolo trauma nella mente del suo giovane allievo che superava così il suo imbarazzo e procedeva nel lavoro.

Immagini del testo

Ritratto di Emilio Vedova, Rober l – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63862079

Emilio Vedova, Assurdo diario di Berlino, 1964 di  kevingessner

Emilio Vedova, Studi su Tintoretto, “IMG_5688I Emilio Vedova. 1919-2006.” by jean louis mazieres is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.

Emilio Vedova, Senza titolo (prova impossibile), 1985, Collezione Mosaici Moderni della Pinacoteca di Ravenna, Sailko – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51565382

Immagini del video

Ritratto di Emilio Vedova, mostra monografica a palazzo dei Diamanti, Ferrara, 1968. Nicola Quirico, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. https://tinyurl.com/2p93ezk2

Emilio Vedova, Scontro di situazioni n. 4, 1959. Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma. (Foto di Timo Heiskanen)

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1963 ca. Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma. (Foto di Timo Heiskanen)

Giuseppe Santomaso, Vita segreta, 1958. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. (Foto di Timo Heiskanen)

Alberto Burri, Grande Rosso P.N. 18, 1964. Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma. (Foto di Timo Heiskanen)

Emilio Vedova am 4.8.86 in Darmstadt bei Pierre Kröger. Pierre Kröger, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. https://tinyurl.com/y495rv24

Emilio Vedova, Sopraffazione, 1974. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. (Foto di Timo Heiskanen)

Emilio Vedova, Europa, 1950. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. (Foto di Timo Heiskanen)

Emilio Vedova, La moltiplicazioni dei pani e dei pesci, 1942. Museo Novecento, Firenze. By jean louis mazieres licensed under CC BY-NC-SA 2.0. https://tinyurl.com/4rm5vnnr

Emilio Vedova, Senza titolo, 1953-1959. Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma. (Foto di Timo Heiskanen)

Ritratto di Emilio Vedova, Rober l, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Emilio_Vedova.jpg

Foto della città di Venezia di Timo Heiskanen

Jacopo Robusti detto Tintoretto, Autoritratto, 1549. Public domain, via Wikimedia Commons. https://tinyurl.com/2t9k6fb6

Jacopo Robusti detto Tintoretto, Ultima cena, 1592-1594. La cattedrale di San Martino, Lucca. (Foto di Timo Heiskanen)

Emilio Vedova, Mose fa scaturire l’acqua dalla roccia, 1942. Museo Novecento, Firenze. By jean louis mazieres licensed under CC BY-NC-SA 2.0. https://tinyurl.com/2p9efhrx

La facciata dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Grigio60, Public domain, via Wikimedia Commons. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Zattere_allo_Spirito_Santo.jpg

Foto della Scuola Grande di San Rocco di Timo Heiskanen

Tintoretto, San Rocco in Gloria, 1564. Scuola Grande di San Rocco, Venezia. Public domain, via Wikimedia Commons. https://tinyurl.com/bddpwh66

Tintoretto, Crocifissione, 1565, Scuola Grande di San Rocco, Venezia. (Foto di Timo Heiskanen)

Tintoretto, San Rocco risana gli appestati, 1549. Chiesa di San Rocco, Venezia. CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. https://tinyurl.com/ycx774vr

Immagine di Peggy Guggenheim. archives familiales, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Peggy,_Marseille37.JPG

Facciata di Peggy Guggenheim Collection a Venezia. CC BY-SA 3.0. https://tinyurl.com/mrx3chyj

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